martedì 16 febbraio 2010

Pensiero prima di chiudere gli occhi

People should not be afraid of their governments.
Governments should be afraid of their people.
(V for Vendetta)

domenica 14 febbraio 2010

Dal passato


Non è una cosa nuova. Intendo dire questo post.
Stasera stavo cercando nel mio Spaces Live (un'applicazione di Messenger che utilizzavo prima di iscrivermi all'ubiquitoso Faccialibro) una battuta di Scrubs che vi avevo postato anni fa...e mi sono ritrovata a rileggere un intervento che avevo scritto, sull'ondata emotiva di un fatto di cronaca di quei giorni. Ricordo ancora che avevo chiesto alla Choppa che cosa ne pensasse. Ero in Austria, all'epoca, nel periodo in cui avevo appena scoperto cos'era un blog e ne leggevo assiduamente alcuni, anche se non ne avevo ancora uno mio. [Come capirete da certi accenni, era anche periodo di elezioni.]
Rileggendo questo post, oggi come allora, mi ha colpito il modo in cui si concludeva questa vicenda. Eccolo.



Sono sconvolta...

E non sono parole retoriche.
Tra le notizie trovate on line, accanto al mazzolin-di-margherite che un bimbo aveva casualmente lì, pronto per regalarlo al Ber-lu-ska, e alla matita mancante per il voto di Walter Texas Ranger (a proposito: ma che sensazione si prova a votare per se stessi in una cabina elettorale?!? Sono domande che mi porto dietro dai tempi delle elezioni dei rappresentanti di classe, in IV ginnasio...quindi un bel po' di eoni fa!) -
dicevo: tra queste notizie amene e tutto sommato assolutamente innocue, mi ha colpito come uno schiaffo in faccia il progetto di due "artiste".
Un progetto magari non propriamente artistico ma caratterizzato da un nucleo pacifico e luminoso.
Due ragazze italiane vestite da sposa - già, proprio così! - e senza alcun ricambio. In viaggio per l'Europa e parte del Medio Oriente. Ognuna per conto suo, da sole. In autostop.
Una dietro l'altra, messe vicine come tessere di un puzzle, queste frasi danno l'idea della vitalità e della leggerezza di questo viaggio senza bagaglio, e insieme l'idea di un assurdo entusiasmo ed una serena incoscienza.
Il desiderio di incontrare popoli, culture, persone, di recare un messaggio di candore e semplicità, di cercare di conoscere la vita e la sorpresa continua che ne costituisce l'essenza, un'essenza meravigliosa e sfuggente come un profumo...o un sorriso.
Lo riconosco: per me, questo progetto, questa "opera d'arte in divenire" che sarebbero diventati i due vestiti da sposa al termine del viaggio...non è arte. Per me, no.
Ma riconosco anche che questo progetto, pur non essendo arte, tocca profondamente la mia persona - e credo molte altre - per l'idea avventata che ne è alla base e che ne è la meta. Un' idea un po' folle ma stupenda: lasciare che il mondo lasci un segno su un abito, che lo consumi, lo sporchi, lo strappi, lo lavi, lo ricami, ne cambi la forma, lo renda vecchio e nuovo nello stesso tempo. E che altrettanto avvenga su chi lo indossa.
Amo viaggiare. Amo la semplicità stessa in cui risiede l'istinto del viaggio. Che è un istinto bambino di vedere, annusare, toccare qualcosa di nuovo e, molto spesso, di completamente ignoto. E amo la disponibilità d'animo in cui si pone il viaggiatore al momento della partenza.
Questo abito da sposa e soprattutto questa donna vestita da sposa sono in strada per raccontare un abbraccio tra i popoli del Mediterraneo, per trovare un filo che leghi il passato e il futuro di persone che magari si ignorano, magari si odiano, magari...magari possono anche conoscersi. O chissà, addirittura amarsi.

Un viaggio come questo richiede però tanta incoscienza, tanto entusiasmo cieco, tanta fiducia nel genere umano. Che spesso non la merita affatto. Che non merita neanche che ci siano persone che nutrano questa immeritata fede nel prossimo.
Pippa Bacca, che è il nome d'arte di una di queste due giovani viaggiatrici messaggere di tutto e di niente, è stata assassinata.
Il motivo dell'omicidio non è ancora stato appurato o reso noto tramite agenzie di stampa. E forse non conta poi molto scoprirlo. Come dice il proverbio? "A pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina"... Ognuno di noi può trovare da sè un movente plausibile per la sua morte, abbiamo abbastanza fantasia da riuscire a pensar male con facilità.
Ma non credo che abbiamo fantasia sufficiente a pensar bene. Che, in fondo, è proprio quello che hanno fatto queste due ragazze: PENSARE BENE. Confidare nell'uomo, diceva la ragazza uccisa, che "come un piccolo dio premia chi ha fede in lui."

Ero indecisa su quale tag dare a questo post: ho pensato che rientrasse in "politica e notizie"...ma, a ben guardare, questo sarebbe stato equivocare le intenzioni di queste artiste, che cercavano semplicemente di viaggiare.
Hanno ragione quelli che commentano: "Ma se è un suicidio per una ragazza accettare un passaggio di sera a Roma, figuriamoci in Turchia!" oppure "Una donna rischia sempre e dovunque...viaggiare da sola, per di più in autostop..." o ancora "Non sto certo giustificando il fatto che una ragazza che viaggia da sola possa fare una così brutta fine, ma la realtà purtroppo è questa" ed anche "Se l'è andata a cercare, povera ragazza."
Hanno tutti perfettamente ragione. Se l'è andata a cercare. Senza alcun dubbio. E la famiglia ed il suo ragazzo ora non possono fare altro che piangere per la sua morte, dopo che non hanno neanche tentato di dissuaderla da questo proposito. Io stessa, se avessi avuto una figlia, di 13 o 33 anni, con un simile progetto, quello di attraversare zone colpite dalle guerre e di girare inerme per cercare un filo conduttore, le avrei dato un paio di pizze ben assestate per farla rinsavire, se le mie parole non avessero sortito alcun effetto.

Eppure...

Che amarezza.
Dover smettere di sperare, essere costretti a farlo perché in giro c'è gente che "deve" uccidere una tranquilla ragazza di 33 anni che porta con sé solo un abito da sposa.

Eppure...

Che amarezza.
Aveva ragione Wilde nel dire che "la società perdona spesso il criminale ma non perdona mai il sognatore".

Eppure...

Sul suo blog, qualcuno ha scritto: ...E pur essendo un controsenso, io comincio ad avere fiducia negli altri solo ora.


Shantih shantih shantih.