domenica 30 novembre 2008

Post a buffo teik tciù

Beh, sulla falsa riga del post a buffo precedente, vorrei rendere partecipe il mio fedelissimo popolo di tredici lettori (ah, uno è morto per sopraggiunta anzianità tra un mio post e l'altro?!? Amen, dodici...meglio così, dicono che tredici porta male!) delle prodezze linguistiche di cui è capace l'indomito popolo abruzzese. Nella fattispecie, alcune eroiche fanciulline di una scuola di Teramo, capaci di ridare nuovo vigore ed entusiasmo ad un banale test di grammatica inglese. (Mia zia ha l'onore - ma anche l'onere - di cercare di inculcare alcuni concetti particolarmente complessi a queste menti sfuggite chissà come alle ricerche del Mensa...ma robe difficili assai, come dimostrano le righe seguenti.)
Davanti ad un indecifrabile foglio che chiedeva...ma che dico, esigeva...ma che dico, pretendeva...
di indicare il passato remoto e il relativo significato dei seguenti insoliti ed astrusi verbi:

to be
to have
to read
to write
to eat
to drink
to wake
to get up
to speak
to take
to put

le fanciulline hanno partorito:

to be I beed
to have I haved (chiaro, no?)
to heat I heated (l'h è una licenza poetica...ma il significato rimane mangiare -secondo loro)
to write I writed
to drink I drinked
to wake I weaked (licenza, licenza poetica, direbbe Palazzeschi)
to get up I getted up
to take I tacken (Io due tacos!)
to speack[sic] I speacked (verbo molto specializzato: si usa per ordinare lo speck, sennò gli addetti al banco non ti si filano...come nella pubblicità)
to put I puted (alcune hanno rinunciato a riempire lo spazio perché suonava volgare; invece, in un test particolarmente "geniale", questo è stato l'unico verbo esatto [1/16]: la pulzella ha scritto "put"...e ha lasciato dello spazio bianco per aggiungere la desinenza -ed come a tutti i verbi irregolari del test...ma se n'è dimenticata. Stava per fare un cappotto completo!)
to read I road (e qui colpo apoplettico della Regina Elisabetta...)

Meditate, gente, anzi...thinkate!

lunedì 24 novembre 2008

Post a buffo

Sul bus Roma-Teramo, venerdì scorso, mezza addormentata com'ero, cullata dal movimento ritmico del pullman, le mie orecchie ovattate dall'altitudine hanno avuto la forza di raccogliere questa minuscola perla. Badate bene, non stavo mica origliando: è stato più...come ascoltare la ninna nanna; chi può rimproverare un bambino se, mentre scivola nel sonno, capta un "sette le scodelle sulla tavola del re"?
E allora grazie, fanciulla che raccontava i casi suoi alla mamma e che mi ha donato un sorriso proprio mentre Morfeo mi guardava ammiccante. Grazie a te, adesso lo so anch'io cosa significa dare in incandescenza!

domenica 19 ottobre 2008

Vedi, Chiara...

Arieccome, discontinua in questo come in tanti altri ambiti della mia vita.

Ho appena letto un post di Dressel, che è alle prese con equilibri geometrici tra le ascisse (X) e le ordinate (Y)...e mentre lei cerca di farsi le cotangenti sue, sentendosi non troppo diversa dalle adolescenti in crisi sentimentale che ricorrono alla rubrica della posta del cuore, mi rendo conto pure io che i passi in avanti che "credevo" di aver fatto non erano necessariamente in avanti...nè diretti verso alcun'altra direzione, mi sembra: mi sarei accontentata pure di qualche passetto laterale o in diagonale come fa il cavallo negli scacchi (o era l'alfiere? Boh, lo scacchista di famiglia è mio fratello...), ed invece mi pare proprio che mi sono comportata nè più nè meno come quei poveretti in palestra, che fieri e sudati camminano sul posto.

Problemi di cuore, insomma, e non di quelli che possa risolvere un cardiologo. (e comunque, per quanto siano rognosi, meglio queste malattie immaginarie che una bella cardiopatia con tanto di soffio o tachicardia, eh: non sono un'ingrata!)

Qualche sera fa, ero in compagnia di una persona a cui tengo davvero molto. Ma proprio tanto. Probabilmente l'essere a due, tre, quattro, otto, n- zampe a cui tengo di più su questo pianeta.
Beh, eravamo in macchina, dopo una serata passata dalla sottoscritta a cercare di ricordare quello che avevo imparato alle lezioni di salsa, mentre l'essere dalle due zampe a cui voglio benissimo si faceva quattro risate e scuoteva la testa in segno di commiserazione, dimenandosi allegro. Beh, torniamo alla macchina: ad un certo punto, alla radio hanno passato una canzone di Guccini che non avevo mai sentito.
Non sono un'esperta di questo cantautore e non mi mangio certo le mani per questa conoscenza superficiale: sarò una snob, ma quella evve moscia mi fa venire il nervoso, anche se riconosco la bellezza di diverse sue composizioni. Sta di fatto che, nonostante i meriti di Guccini, quel suo modo di cantare un po' dentro la barba, con la evve e l'accento emiliano (o romagnolo, inzomma, quello lì), mi ha prevenuta dal conoscerlo meglio.
L'essere che era al volante, invece, manco a farlo apposta, conosce bene Francesco e si è messo a cantare questo brano: "Vedi, cara".

Lì per lì, ho ascoltato sorridendo, il mio esserino è un pochino stonato...ma qualcosa della melodia e della dolcezza del brano mi ha colpita, come era del resto accaduto anni fa ascoltando con lui Fat bottomed girls (che non conoscevo) o quest'estate Save me, sempre dei Queen ed a me altrettanto ignota.
Oggi ho cercato il testo su internet...ed è stato come una doccia fredda. Mi sono chiesta se...avesse cercato di dirmi qualcosa, cantando quella canzone, che era stata casualmente trasmessa. Stasera l'ho trovato su msn, il cantautore improvvisato, e gli ho chiesto se il brano era diretto a me e mi ha risposto di no, chiedendomi se però c'era stato qualcosa che mi aveva colpita. E quando ho cercato di spiegare meglio la mia impressione e di domandargli se c'era stata "intenzione" nel cantarmela, ha detto che ne avremmo parlato un'altra volta.
E tutto il mio brio si è spento.

Vedi cara, è difficile a spiegare,
è difficile parlare dei fantasmi di una mente.
Vedi cara, tutto quel che posso dire
è che cambio un po' ogni giorno, è che sono differente.
Vedi cara, certe volte sono in cielo
come un aquilone al vento che poi a terra ricadrà.
Vedi cara, è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...

Vedi cara, certe crisi son soltanto
segno di qualcosa dentro che sta urlando per uscire.
Vedi cara certi giorni sono un anno,
certe frasi sono un niente che non serve più sentire.
Vedi cara le stagioni ed i sorrisi
son denari che van spesi con dovuta proprietà.
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...

Non capisci quando cerco in una sera
un mistero d' atmosfera che è difficile afferrare,
quando rido senza muovere il mio viso,
quando piango senza un grido, quando invece vorrei urlare,
quando sogno dietro a frasi di canzoni,
dietro a libri e ad aquiloni, dietro a ciò che non sarà...
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...

Non rimpiango tutto quello che mi hai dato
che son io che l'ho creato e potrei rifarlo ora,
anche se tutto il mio tempo con te non dimentico perchè
questo tempo dura ancora.
Non cercare in un viso la ragione,
in un nome la passione che lontano ora mi fa.
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...

Tu sei molto, anche se non sei abbastanza,
e non vedi la distanza che è fra i miei pensieri e i tuoi,
tu sei tutto, ma quel tutto è ancora poco,
tu sei paga del tuo gioco ed hai già quello che vuoi.
Io cerco ancora e così non spaventarti
quando senti allontanarmi: fugge il sogno, io resto qua!
Sii contenta della parte che tu hai,
ti do quello che mi dai, chi ha la colpa non si sa.
Cerca dentro per capir quello che sento,
per sentir che ciò che cerco non è il nuovo o libertà...
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...

domenica 28 settembre 2008

When The Revolution Comes

Ispirata dal buon esempio dell'amica Choppa (vorrei mettere il link a questo nome, ma non ho la più pallida idea di come si possa realizzare questo prodigio tecnologico, perciò...cercatela nel mio minuscolo elenco di blog in basso a sinistra, tenkiu supermuch), ho deciso di postare un tentativo di traduzione di una canzone ascoltata anni e anni fa (quattro, a occhio e croce), quando, ignara e tremante studentessa Erasmus a Galway, seguivo le lezioni di sociologia della cultura.
Una minuscola prof dagli occhi a mandorla e gli occhialini che le scivolavano sempre lungo il naso (su di lei ci sarebbero da scrivere dei libri) teneva delle bellissime lezioni su Arnold, Gramsci, Baudrillard e altri amici loro, che nei secoli si erano dedicati all'analisi dei rapporti tra cultura e società ed altre consimili amenità. Un pomeriggio, ci fece ascoltare proprio questa canzone, ormai non ricordo più a che proposito. Qualche settimana fa sono riuscita a trovarla in rete e riascoltarla mi ha fatto nascere il desiderio di abbozzarne una traduzione. E di proporvela in originale. Buon ascolto...e buona lettura! ;))

Quando arriverà la rivoluzione,
alcuni di noi probabilmente
riusciranno a vederla in tv
con una coscia di pollo in mano.
E saprete che è arrivata la rivoluzione
perché non andrà in onda
nemmeno una pubblicità.


Quando arriverà la rivoluzione,
pastori e reverendi verseranno
sulla situazione il vino santo
che portano nella tasca dei pantaloni.
Le canne allora non saranno più così divertenti
e tutti i tossici lasceranno le loro dosi per svegliarsi,
quando arriverà la rivoluzione.

Quando arriverà la rivoluzione,
treni carichi di poliziotti
saranno sfasciati dai treni,
non appena armeranno le loro pistole,
ed il sangue scorrerà per le strade, le nostre,
e sommergerà tutto quello che non ha sostanza,
quando arriverà la rivoluzione.

[...]

Quando arriverà la rivoluzione,
pistole e fucili prenderanno il posto
di poesie e saggi di letteratura,
i sostenitori della cultura nera
si faranno avanti e forniranno
cibo ed armi ai rivoluzionari,
quando arriverà la rivoluzione.

Quando arriverà la rivoluzione,
diavoli bianchi (?) combatteranno
le parole dei musei e delle chiese
spezzando la bugia
che ridusse in schiavitù le nostre madri,
quando la rivoluzione arriverà.

Quando arriverà la rivoluzione,
Gesù Cristo sarà lì, in piedi,
all'angolo tra Lennox Avenue e la 125esima

cercando di prendere gli zingari
che verranno da Harlem.

[...]

Quando arriverà la rivoluzione,
noi capelli-afro staremo a lisciarceli
e quelli coi capelli lisci staranno a cercare di farseli afro,
quando la rivoluzione arriverà,
quando la rivoluzione arriverà!

Ma fino ad allora,
lo sai tu
e lo so io:
i neri staranno a
far festa
e stronzate
e festa
e stronzate
e festa
e stronzate
e festa e stronzate e festa...


Alcuni potrebbero perfino morire,

prima che arrivi la rivoluzione.





P.S.: non sono riuscita a reperire da nessuna parte il testo ufficiale della canzone. Per questo motivo, ho preferito saltare le strofe di cui non riuscivo a comprendere con precisione le parole; qua e là, nonostante non le capissi, sono riuscita ad afferrare il senso e a tentare la traduzione. Se qualcuno le conoscesse, sarei felice se me le comunicasse. E sarei altrettanto felice se qualcuno mi spiegasse come inserire un video di Youtube sul blog, anzichè dovermi limitare a trascrivere l'URL...Una volta ci sono riuscita, ma è stato solo un caso...aehm....

venerdì 19 settembre 2008

Il giorno del mio primo non-compleanno


Ieri sera stavo aspettando alla Stazione Tiburtina l'autobus per tornare a casa. Mi sono sistemata su una specie di muretto che delimita il piazzale dei pullman, passando sotto le attente occhiate di due vecchietti (= due signori tra i 55 e i 70 anni, a occhio e croce). Avevo notato le occhiate soprattutto di quello seduto, che mi rimaneva di fronte mentre mi andavo a sedere poco distante da lui; l'altro, che era in piedi e mi dava le spalle, ha seguito lo sguardo dell'amico e mi ha osservata anche lui.

Neanche il tempo di sedermi e sento il tipo sul muretto dire una frase su "questa ragazza", che però non deve essere stata comprensibile nemmeno al tizio in piedi, che gli ha chiesto di ripetere. Allora il primo ha ripetuto,a voce bassa ma in realtà senza voler evitare di essere udito:


"Questa ragazza mi sembra una Madonna."


:oooo
Che avrà voluto dire?!? Devo cominciarmi a preoccupare???

mercoledì 17 settembre 2008

Un Buon Non-Compleanno! (A me? A te!)

Sta per terminare il più inverosimile dei miei ultimi 28 compleanni.
Mi ci vorrà qualche giorno per elaborare quello che è successo nelle ultime 27 ore...

Intanto me ne resto qui, a ripensare a quanto sono grata che questo buco nero non ci abbia inghiottiti prima del mio non-compleanno...Sono elettrica, stasera.

Shantih shantih shantih a tutto il cosmo!


http://www.youtube.com/watch?v=9SnArDJBEYA

lunedì 8 settembre 2008

venerdì 5 settembre 2008

Ever onward!



You can't give up something you really believe in for financial reasons. If you die by the roadside - so be it. But at least you know you've tried. Ten minutes in the music scene was the equal of one hundred years outside of it. (Robert Plant)


(Dovrò ricordarlo all'insegnante di canto al momento del pagamento della lezione...uhm...)

venerdì 1 agosto 2008

Incontro

Oggi, sbirciando i blog - piuttosto pochi, in verità - che mi interessano, in una pausa dalle mie sudate carte (più sudate per il caldo che per il mio impegno, lo ammetto), sono arrivata a leggere quello di una ragazza timida e sensibile che scrive libri. Non so come si mettano i link nei post, ma credo che i miei tredici lettori la conoscano tutti, dato che è tramite i loro blogroll che l'ho trovata.

Ho letto qua e là tra i suoi pensieri e sono rimasta colpita da un post che ha scritto circa due anni fa. Ero già rimasta colpita da lei, la sento affine e molte delle sensazioni che descrive...sono anche mie. O lo sono state.
Beh, tutto qui. Avevo cominciato a lasciarle un commento al post...ma poi mi sono resa conto che quanto stavo scrivendo era più diretto a me stessa che a lei. Che lei mi aveva dato il "la" per intonare le mie corde. La ringrazio qui, se mai dovesse leggere queste righe.


Ciao, Daniela.

Anche io sono stata paragonata ad Amélie, anche io sono decisamente a disagio davanti a chi vuole farmi una foto, anche io non so dove mettere le mani, anche io parlo con le persone inclinando la testa da una parte. Anche io bacio così...non soltanto così, ma spesso,molto spesso. E mi piace, baciare piano, in silenzio, chiudendo gli occhi.

Per non so più quanto tempo, quando il mio ragazzo mi baciava, ero tutta in quel bacio. Non capivo niente, non pensavo più a niente, non c'era tempo e non c'era spazio.

Pace.

Quando tornavo ad aprire gli occhi, facevo fatica a riaprirli, a riabituarli alla luce, anche quando era buio. Lui mi guardava sorridendo e, sapendo che ero come intontita dal bacio, mi prendeva in giro dandomi della “fattona” o “drogata”...

Lo ero, in un certo senso. Stavo proprio bene, in quei baci. Non sentivo nient'altro. Erano un posto silenzioso, certi baci. Silenzioso e intimo. Rilassato.



Però, come te, vorrei non perdermi, nei baci. Vorrei riuscire a non aderire sempre a quel momento, come se mi fossi tuffata tra i coralli e non sapessi più uscire dall'acqua, per continuare a guardare i pesci colorati che mi scivolano accanto. Vorrei saper prendere aria.


martedì 29 luglio 2008

I puntini sulle i


Riporto un articolo importante per le femminucce (e per i maschietti dotati di curiosità, sensibilità e intelligenza...e soprattutto di macchina fotografica). Non è che siamo paranoiche, è che ci hanno disegnate così (cioè paranoiche)...




(incipit l'articolo: non so come si mettono i link, quindi accattatevillo!)


«Ma sono veramente così?» Quante volte l'avete detto durante la vacanza rivedendo le foto nella macchina digitale («Cancella, cancella, cancella!») o le stampe appena ritirate dal fotografo? Non siete le sole.


Sono tantissime le donne a cui non piace vedersi in foto. Del resto basta vedere quelle che avete scattato: figli, nipoti, cani, gatti, paesaggi, amici, monumenti... ma quante sono quelle in cui ci siete solamente voi?


Con qualche chilo di troppo, con le occhiaie, con rughe o borse sotto gli occhi che neppure pensavate di avere così vistose: e via col fotoricco. Online sono ormai tanti i siti che per una manciata di soldi promettono di togliere l'effetto occhi rossi, donare una pelle di pesca e senza macchie, denti bianchissimi.


Linda Papadopoulos, una psicologa statunitense che ha lavorato alla trasmissione del Grande Fratello dice: «Noi donne tendiamo a odiare le foto di noi stesse più degli uomini perché siamo incoraggiate a credere di valere per come appariamo(*). La maggior parte di noi si fa problemi di aspetto. Una fotografia è peggio di uno specchio, perché siamo messe a fuoco in un modo diverso. Davanti a uno specchio possiamo allontanarci, spostare i capelli e cambiare posa. Ma in una fotografia non possiamo». Inoltre, sostiene la Papadopoulos, guardando una fotografia si tende a rivivere le stesse sensazioni di quando è stata scattata: «Se non vi stavate divertendo sarà difficile che vi sentiate bene riguardandovi».


David Lewis, psicologo esperto in percezione del corpo, sostiene che si possono distinguere tre tipi di immagine di noi stessi: una reale di come pensiamo di essere, una di come crediamo gli altri ci vedano e infine una ideale, che corrisponde a come vorremmo essere. «Il livello di gradimento delle fotografie che ci ritraggono dipende da quanto si avvicinano all'immagine ideale, non a quella reale. Così quella fatta con la giusta luce e angolazione, che dà un'immagine di noi più vicina all'ideale, sarà anche conservata più facilmente».


Un tempo, molto tempo fa, le persone tendevano a confrontarsi con parenti e vicini, dice ancora Linda Papadopoulos, «ma oggi lo facciamo con chi troviamo sulle riviste o sul grande schermo. Di solito si tratta di persone che, oltre a essere tra le più belle, sono al massimo dello splendore della giovinezza o della salute, oltre a essere curate da stilisti, parrucchieri e truccatori». Ma una buona notizia c'è: «Le fotografie non sono affatto rappresentative di come siamo in realtà. Sono solo la riproduzione di un momento statico. Le persone non sono mai così come in foto e il nostro modo di muoversi influisce. Da molti studi si è visto che dal vivo si ha sempre un aspetto migliore, anche perché riescono a emergere le qualità del carattere».

(exit)


(*): questa è la chiave di tutto! Ragazze, massiccie e incazzate! Ribelliamoci a 'sto modo di vedere e di vederci...che ammetto essere anche mio...Lo so da anni ma ancora non ne vengo fuori: forse se ne esce solo tutte insieme...

Nota: resta comunque da notare il tono consolatorio e ancora una volta "maschilista" dell'articolo. "Donne, non rimaneteci male se non siete belle come altre...in fondo, il vostro carattere viene fuori, nella vita di tutti i giorni..." Bastardi psicologi. Il vero invito doveva essere: fregatevene di far decidere a milioni di uomini impotenti, con la pancetta, spelacchiati, pieni di brufoli e doppio mento che voi dovete essere fighe per poter vivere normalmente. Siete belle più voi che quelle che si sottopongono a truccatori, parruccatori, massaggiatori, allenatori, chirurgatori e trasformatori vari...e siete anche più libere.
Il problema è rendersi conto che sta a noi aprire questa gabbia...il problema è riuscire ad aprire la gabbia, quando intorno tutti spingono la porta per richiuderla. Che se ne rendano conto o meno.

E che nessuna sciacquetta si azzardi ad aggiungere: perché voi valete. Grrrrrrr.

sabato 26 luglio 2008

Mondo gatto

Dedicato

A M. e alla sua "burrosa" Charlotte l'assassina (:p)


A zia C. e a Dafne, la gatta più lunatica che ci sia


A Duchessa, sua figlia Dolly e la siamese Tootsie...le micie della mia famiglia paterna che non ci sono più. E poi a tutti i micini e micette di Dolly, Fish-fish, Broccolino, Sgnif e Sgnuf....







P.S.: grazie a Fabio per la frase e la sensibilità "gatta".

sabato 19 luglio 2008

Iron Butterfly




Quello che per un bruco è la fine del mondo,

per tutti gli altri è una bellissima farfalla.


(Letto su un muro di Teramo)

mercoledì 16 luglio 2008

Ti capitano tra le mani...

C'è aria di novità in casa.

Quelle che prima erano delle anonime villette a schiera grigie, simili a nuvole basse, si sono trasformate già da un po' in vivaci macchie arancioni...e se detta così, la cosa può suonare insignificante o banale, vi assicuro che la luce che entra in casa dopo questo cambiamento è diversa! La luce del sole arriva "rimbalzata" dalle case di fronte ed ha una tonalità ambrata, aranciata, che mette buonumore e dona dolcezza a tutti gli oggetti. Chissà se la stessa cosa accade alle persone: magari scopro che basta mettersi un sorriso o una smorfia buffa e anche chi sta "dentro la casa" vede tutto diverso...

Fare questi lavori generali ha fornito l'occasione per sistemare delle cose anche in casa o risolvere dei problemi specifici dei singoli proprietari: a casa mia, tra le varie innovazioni, i ritocchi, le aggiustatine in arrivo, dovrebbero esserci anche le zanzariere (ovviamente, questi lavori si fanno quando io e mio fratello siamo in età tanto avanzata da "dover" lasciare il nido..ma meglio di niente...) Il guaio è che mi tocca rimettere la mia stanza in ordine...anche se dovrò presumibilmente aiutare a rimediare al caos primordiale dell'intera casa; chiunque abbia letto il post di giugno si renderà conto senza aiuto di equazioni differenziali che...100 kg di roba non si smaltiscono facilmente!!! Ancor di più a casa mia...

Così, insieme alla tesi, cerco anche di portare a termine un'altra impresa titanica (queste due da sole valgono le dodici fatiche di Ercole...e tenete conto che io non ho la sua forza! Eracle, 'ndo stai quando servi?!?). Ho già fatto qualcosina: ho cominciato a togliere le borse.

Niente di che, direte voi. Mah, io so solo che, dopo aver tolto una parte delle borse tornate dall'Austria (dove ne ho acquistate anche di nuove, perché sono proprio una formichina intelligente!), riesco ad aprire la porta di camera mia - con qualche difficoltà, sia pure, ma ci riesco -, ad arrivare fino allo scaffaletto dei cd e allo stereo, e senza dover spingere i tasti da lontano per avviarlo, circumnavigo anche il letto (se non fosse per la valigia che sta un po' in mezzo alle scatole, ma mi accontento) e riesco a spingermi fino alla porta finestra, senza far cadere nulla di quello che c'è ai lati...queste sì che son conquiste, ragazzi!

Poi sono passata alle scarpe, altro argomento spinoso. Ma pare che anche lì ci siano stati progressi...Ora tocca alle borsette, ce ne era ancora in giro una di lana cotta, pensate un po'...Lo so che i maschietti che leggono non capiscono cosa voglia dire: per voi che mancate di queste nozioni basilari, dico solo che è come se adesso che è luglio pretendessi di uscire sotto il sole col piumino d'oca..spero che vi sia chiara la contraddizione in termini tra borsa di lana cotta ed estate.

Dopo questa lezione di economia domestica, passiamo alle cose serie. Beh, sì, in teoria dovreste cambiare blog...se vi regge ancora un po' di pazienza, però, restate qua, perché ho la prova che i biscotti della fortuna, qualche volta, ci azzeccano.
(Uao, certo che quando un blogger promette simili emozioni...a quel punto, i lettori non possono più scollarsi dal video...sì, ok, sparatemi! BANG!)

Mentre mettevo via queste borse, dicevo, ho rinvenuto dei bigliettini che avevo trovato in un paio di biscotti della fortuna, fatti dalle mie allieve in Austria prima di Natale...

Uno dei bigliettini non aveva una frase significativa, ma l'altro, almeno per me, ha predetto qualcosa di giusto. Probabilmente la maggior parte di quanti mi leggono non conosce nulla della mia storia...nè sa che percorso in salita sia stata la mia vita sinora...ma a quei pochi (pochi ma buoni, aggiungo io!) che la conoscono, dico che queste due righe, ora, mi sembrano una promessa mantenuta:

Sie werden Wege beschreiben, die neue Energien fuer Sie freisetzen.

Percorrerai delle strade che libereranno energie nuove per la tua vita.

Vero.

lunedì 14 luglio 2008

Verranno a chiederti del nostro amore

Quando in anticipo sul tuo stupore
verranno a chiederti del nostro amore,
a quella gente consumata nel farsi dar retta,
un amore così lungo,
tu non darglielo in fretta

non spalancare le labbra ad un ingorgo di parole,
le tue labbra così frenate nelle fantasie dell'amore,
dopo l'amore così sicure a rifugiarsi nei "sempre",
nell'ipocrisia dei "mai"...
non sono riuscito a cambiarti,
non mi hai cambiato, lo sai.

E dietro ai microfoni porteranno uno specchio,
per farti più bella e pensarmi già vecchio;
tu regalagli un trucco che con me non portavi
e loro si stupiranno
che tu non mi bastavi.

Digli pure che il potere io l'ho scagliato dalle mani,
dove l'amore non era adulto e ti lasciavo graffi sui seni,
per ritornare dopo l'amore alle carezze dell'amore
era facile ormai...
non sei riuscita a cambiarmi,
non ti ho cambiata lo sai.

Digli che i tuoi occhi me li han ridati sempre
come fiori regalati a maggio e restituiti in novembre,
i tuoi occhi come vuoti a rendere per chi ti ha dato lavoro,
i tuoi occhi assunti da tre anni,
i tuoi occhi per loro...

ormai buoni per setacciare spiagge con la scusa del corallo
o per buttarsi in un cinema con una pietra al collo,
e troppo stanchi per non vergognarsi di confessarlo nei miei,
proprio identici ai tuoi...
sono riusciti a cambiarci,
ci son riusciti, lo sai.

Ma senza che gli altri ne sappiano niente,
dimmi, senza un programma,
dimmi come ci si sente

continuerai ad ammirarti tanto da volerti portare al dito,
farai l'amore per amore
o per avercelo garantito,

andrai a vivere con Alice che si fa il whisky distillando fiori
o con un Casanova che ti promette di presentarti ai genitori
o resterai più semplicemente dove un attimo vale un altro,
senza chiederti come mai,

continuerai a farti scegliere
o finalmente sceglierai.....


Questa canzone la dedico ad un ragazzo molto speciale, che spero decida di diventare un uomo. Continuerai ad ammirarti tanto da baciarti la mano? Continuerai a lasciarti vivere o finalmente... crescerai?

martedì 8 luglio 2008

Back from the U.S.S.R. (si fa per dire!)


Fanciullini e fanciulline, superfanciulloni e/o fannulloni come me,
I'M BACKKKKKKKK!!!

Giusto il tempo di dirvi che sono in Italì: sì, sì, proprio così...e non dovrei espatriare prima di fine agosto - ma non vi preoccupate di questa eventualità, è alquanto remota...e poi, siamo ancora a luglio!
Mentre dispenso bacetti virtuali di benritrovati, vi regalo una canzone che ascolto proprio in questo momento e che esprime bene il buonumore e la fiduciosa speranza che al momento offuscano le mie circonvoluzioni cerebellari...tutta colpa di queste belle vacanze!!!

La dedico soprattutto alle due belle donnine che si sono occupate della sottoscritta in ogni modo, anche quelli impossibili ed inimmaginabili per le nostre menti ordinarie... Grazie, dal profondo, per ogni giorno e minuto trascorso insieme, per i sorrisi da esportazione e per l'energia che mi avete fatto arrivare.

Vi vojo bene bene bene. Questa è per voi, E&F...


Here's a little song I wrote,

you might want to sing it note for note,

don't worry, be happy


in every life we have some trouble,

when you worry you make it double

don't worry, be happy

don't worry, be happy now


ain't got no place to lay your head,

somebody came and took your bed,

don't worry, be happy


the landlord say your rent is late,

he may have to litagate,

don't worry (laugh) be happy,


look at me I'm happy,

don't worry, be happy


I give you my phone number,

when you're worried, call me,

I make you happy

don't worry, be happy


ain't got no cash, ain't got no style,

ain't got no gal to make you smile

but don't worry, be happy


cos when you worry, your face will frown,

and that will bring everybody down,

so don't worry, be happy

don't worry, be happy now...


Now there is this song I wrote

I hope you learned it note for note

like good little children

don't worry be happy

listen to what I say


In your life expect some trouble

when you worry, you make it double

don't worry, be happy

don't worry, don't worry,

don't do it,be happy,


put a smile on your face,

don't bring everybody down like this

don't worry, it will soon pass whatever it is,

don't worry, be happy,


I'm not worried...


P.S.: il semino crescerà, mie belle...Un bacione ed una vita fantastica a tutte e due! Ed il mio grazie...


sabato 7 giugno 2008

From me to you

Tutto il lavoro di questi giorni, l'assegnazione di un posto e di un'importanza a tutte le cose che hanno composto il mio microcosmo qui a Saalfelden nel corso di 3 stagioni, l'impacchettamento frenetico di 8 mesi della mia esistenza...mi hanno fatto riflettere un pochino sulla vita.

Niente dialoghi sopra i massimi sistemi, questo no, e nemmeno interrogativi sul senso della vita...Solo dei pensieri che mi sembra abbiano attraversato per la prima volta il mio cervello, almeno in forma cosciente.
Ma più che di pensieri, forse si è trattato solo di una sensazione netta: quella che ho provato nel realizzare il "volume", lo spazio che ogni essere umano occupa sulla faccia della Terra: lui ed i suoi oggetti.


Ho spedito più di 100 kg di roba a casa! E mi domando dove potranno trovare posto, soprattutto in una magione già sovraffollata di cianfrusaglie come la nostra...
100 kg. Una quantità da supermercato. Ed ho ancora un bel po' di cose che porterò a dorso di mulo (leggasi mulo come "la sottoscritta"...anche se forse il termine che mi descrive meglio è somara), il trolley, lo zaino col computer e un po' di scartoffie, una borsa a tracolla, un'altra borsa, le mie bellissime orchidee...Non sforzatevi ad immaginare quale possa essere la mia mise con tutti questi contenitori addosso: con ogni probabilità, nel giro di due giorni troverete in rete qualche foto postata da chi si sarà divertito a riprendermi come un fenomeno da baraccone...Venghino, signore e signori, la favolosa donna-carriola direttamente dalle nevi degli Alti Tauri!!! :-)))

Eppure questa donna minuscola è riuscita ad accumulare tante di quelle "masserizie", come le abbiamo soprannominate io ed Elettra, che sarebbero bastate per un intero villaggio di emigranti...E, se vado avanti di questo passo, rischio davvero che siano l'unica cosa che lascerò ai posteri (oltre alle pagine di questo blog ancora traballante e ad uno sbiaditissimo ricordo nelle menti dei miei ex-allievi, se proprio sono fortunata).

Un inutile mucchio di oggetti. Che lasciavano il loro armadio, scaffale, scrivania per finire inghiottiti nei buchi neri degli scatoloni crucchi.
E la mia domanda spontanea è stata: ma c'è altro nella mia vita, oltre a questi oggetti? C'è qualcosa che gira per il mondo e mi rappresenta, proviene da me, occupa un posto ed uno spazio?

La risposta è no. Non ho ancora creato una musica, cantato dei versi, scritto un libro...Non ho ancora dato vita a nulla.
Oddio, c'è qualche poesiola scritta su un quadernino che risale alle elementari e all'inizio delle scuola medie...ce ne dovrebbe essere qualcun'altra su un'agendina che invece data ai tempi del liceo...esisteranno i miei temi o delle tesine scritte per corsi e seminari vari...tutte cose però che non vedranno la luce del sole...se non hanno già incontrato il loro ultimo giorno in qualche luogo per il macero.
Credo che una parola possieda valore nel momento stesso in cui viene pensata e scritta....

A word is dead
when it is said,
some say.

I say
it just begins to live
that day.

Mi pare che la poesia di Emily dicesse proprio queste parole...non ricordo con esattezza se la versificazione fosse questa, non me ne vogliate in caso di errore.

Ma d'altra parte, credo che in questo caso vada applicata una "verità sulla verità" di...Voltaire (??). [Oggi è la giornata delle citazioni famose, a quanto pare; se poi sbaglio qualche virgola, o le attribuisco alle persone sbagliate, chiedo venia.]

"Non è abbastanza per la verità essere vera. La verità deve essere detta."

E' uno dei princìpi a cui impronto la mia vita. Se qualcuno tra voi lettori di queste righe mi conosce, sa (probabilmente per esperienza personale pagata a caro prezzo) che "io devo sempre dire la verità". Anche se nel 90% dei casi
a) non mi viene richiesta;
b) serve solo a darmi la zappa sui piedi e/o ad indisporre le persone nei miei confronti;
c) la reazione che ottengo è quella delle tre scimmiette, che non vedono-non sentono-non parlano, o quella degli struzzi che non perdono neanche il tempo a togliere la testa dalla sabbia, per poi rinfilarcela a tempo di record. (Della serie "tanto, me stanco e basta!")

Ma tanto faccio spallucce e continuo a dire quello che penso, pure se la cosa comporta non pochi fraintendimenti e musi lunghi anche da parte di persone a cui tengo.

Credo che il discorso sulla verità possa essere applicato anche alle parole in generale. E all'arte.
Si ha un bel dire che "si scrive innanzitutto per se stessi" (si può a proprio gusto sostituire il termine scrive con canta, suona, compone, dipinge, scolpisce, filma, recita, fotografa e con altri verbi che al momento mi sfuggono).
Per quanto mi riguarda, è vero ed è anche essenziale il fatto che si tratti di un impulso di matrice fondamentalmente egoistica. Da pseudo-cantante quale sono, lo so benissimo che canto perchè mi piace farlo (e mi piace fisicamente), perchè mi porta altrove, perchè mi fa stare bene, perchè mi permette di esprimermi, perchè mi fa vivere emozioni diverse, perchè mi induce al movimento, perchè mi fa sorridere, perchè mi sembra che rivesta di colori più lucenti la realtà che ho intorno.... Avete notato quanti "mi" ci sono nelle ultime 5 righe??? :-DDD
Ben venga che ci siano queste motivazioni, o altre ancora, sempre rigorosamente auto-referenziali, a spingere qualcuno ad esprimersi.

Se l'origine dell'impulso è questa, non lo è però la destinazione, la realizzazione della spinta iniziale.
Perché nessuno scrive dei versi per bruciarli o cancellarli subito dopo? Perché tutti cantano per essere ascoltati? Perchè un musicista annota un pezzo che gli viene alla mente?
(Tralascio gli esempi relativi alle arti figurative, perchè di solito tra di loro si trovano meno individui intelligenti.... ;-pppp Mi riferisco al fatto che "tra gli artisti" si annoverano anche individui che "non creano" qualcosa o altri che "distruggono o consumano" quello che hanno creato (con la vistosa eccezione dei fotografi) per dimostrare che bla bla bla bla...Scrittori, musicisti, cantanti, attori e le vistose eccezioni di cui al rigo precedente, invece, hanno ben chiaro il valore di ciò che creano...e questo li rende benemeriti ai miei occhi.)

Quello che cercavo verbosamente di dire qui sopra è che l'arte è comunicazione. E' una modalità di trasmissione. E come tale, richiede l'utilizzo di un codice (quasi) simultaneamente comprensibile da parte di chi trasmette e di chi riceve il messaggio...
E' questa la ragione per cui mai appoggerò i tipi alla Dario Fo (e nemmeno Enzo Jannacci, se è per questo..niente di personale ma, quando l'ho sentito l'anno scorso a teatro, è stata un'immane fatica capire semplicemente cosa stava dicendo....e non per il dialetto milanese...ha sbiascicato come un alcolizzato per la maggior parte del tempo): se vuoi che il mondo non ti comprenda, sei padronissimo di seguire questa direzione. Però poi non romperci l'anima col fatto che la tua sia arte incommensurabile, non alla portata di tutti, scomoda o , con termine brechtiano, "non-gastronomica". Niente alibi per incapacità e mediocrità, plìz.

Si scrive, compone, canta, fotografa, cucina anche e soprattutto per gli altri. Tutto ciò che esce da noi è un modo di entrare in contatto col resto del mondo. Anche il semplice respiro è un nostro "messaggio" che al mondo può piacere o dar fastidio: c'è bisogno di spiegare questo postulato? Basta pensare al vuoto che ti si può creare intorno quando hai l'alito cattivo....o all'odio che ti attiri se sei un russatore incallito. A me personalmente dà fastidio persino una brutta voce (che ce volete fà, c'ho l'orecchio musicale! ;-p) oppure uno che parla tirando il fiato come se avesse l'asma (e magari ce l'ha pure, l'asma...)!!!!

Beh, lo sproloquio termina qui. Tutto è scaturito dal ritrovarmi alla ormai veneranda età di 27 anni (sì, veneranda. Oh, gente: Mozart è passato a miglior vita a 35, Gesù a 33 e John Lennon non mi ricordo...ma pressappoco...)ancora con quel potenziale che all'epoca era sembrato enorme...e che invece, come le montagne di cui parlava Orazio, non ha partorito che un minuscolo topo.


Per questo motivo, vi trasmetto una perla di saggezza, che mi ha fatto nascere un sorriso quando l'ho ricevuta...e che forse potrà ridarvi slancio e decisione nei momenti in cui ne avrete bisogno.
Si tratta della

"Filosofia del barattolo di maionese e delle palline da golf"

Un professore di filosofia si trovava nella sua classe: sulla cattedra c'erano alcuni oggetti. Quando la classe cominciò a far silenzio, il professore prese un grande barattolo di maionese vuoto e lo iniziò a riempire di palline da golf; chiese poi agli studenti se il barattolo fosse pieno e questi risposero che lo era.
Il professore allora prese un barattolo di ghiaia e la rovesciò nel barattolo di maionese, lo scosse leggermente e i sassolini si posizionarono negli spazi vuoti tra le palline da golf. Chiese di nuovo agli studenti se il barattolo fosse pieno e questi concordarono che lo era.
Il professore prese allora una scatola di sabbia e la rovesciò nel barattolo: ovviamente la sabbia si sparse ovunque all'interno. Chiese ancora una volta se il barattolo fosse pieno e gli studenti risposero con un unanime 'sì'.
Il professore estrasse quindi due bicchieri di vino da sotto la cattedra e rovesciò il loro intero contenuto nel barattolo, andando così effettivamente a riempire gli spazi vuoti nella sabbia; gli studenti risero.
"Ora", disse il professore non appena la risata si fu placata, "voglio che consideriate questo barattolo come la vostra vita; le palle da golf sono le cose importanti: la vostra famiglia, i vostri bambini, la vostra salute, i vostri amici e le vostre passioni, le cose per cui, se anche tutto il resto andasse perduto, e solo queste rimanessero, la vostra vita continuerebbe ad essere piena; i sassolini sono le altre cose che hanno importanza come il vostro lavoro, la casa, la macchina... la sabbia è tutto il resto, le piccole cose.
Se voi mettete nel barattolo la sabbia per prima, non ci sarà spazio per la ghiaia e nemmeno per le palle da golf. Lo stesso vale per la vita. Se spendete tutto il vostro tempo e le vostre energie dietro le piccole cose, non avrete più spazio per le cose che sono importanti per voi.
Prestate attenzione alle cose che sono indispensabili per la vostra felicità; giocate con i vostri bambini, godetevi la famiglia e i genitori finché ci sono.... portate il vostro compagno/a fuori a cena... e non solo nelle occasioni importanti ! Tanto ci sarà sempre tempo per pulire la casa o fissare gli appuntamenti.
Prendetevi cura per prima cosa delle palle da golf, le cose che contano davvero. Fissate le priorità... il resto è solo sabbia."

Uno degli studenti alzò la mano e chiese cosa rappresentasse il vino.
Il professore sorrise: 'Sono felice che tu l'abbia chiesto. Serve solo per mostrarvi che, non importa quanto piena possa sembrare la vostra vita, ci sarà sempre spazio per un paio di bicchieri di vino con un amico'.

Condividete questa filosofia con un vostro amico. E magari offritegli un bicchiere di vino! :-)))

venerdì 6 giugno 2008

Solo perché li amo....

Astronomy Domine
The Great Gig In The Sky
Flaming
Interstellar Overdrive
Goodbye Blue Skies
Set the Controls for the Heart of the Sun
Fat Old Sun
Obscured by Clouds
Eclipse
Two Suns in the Sunset
Look at the sky,
look at the river,
isn't it good?
Look at the sky,
look at the river,
isn't it good?
Winding,
finding places to go...
Se è giusto quello che dice un poeta, "Mets dans ton coeur beaucoup de ciel", i Pink Floyd di cielo nelle loro canzoni ne hanno messo, eccome se ne hanno messo...

Devo distrarmi...

In quest'ultimo mese, non ho trovato più un briciolo di tempo per aggiornare il blog. Qualcuno dirà: "Mah, tutto sommato, non ci dispiace...possiamo vivere anche senza!"...Beh, a questo qualcuno io replico con un:
CATTIVO!!!

A tutti gli altri, che invece sono lì a pendere dalle mie labbra e da queste pagine, spiego che ho passato le scorse settimane tra impegni scolastici (tra cui la rognosissima correzione delle Spezialgebiet di alcune allieve per la loro Matura), impegni amministrativi, visto che ormai sto per lasciare l'Austria, qualche scarsa ora di sonno (ma senza soluzione di continuità) e vagabondaggi vari...
Ho realizzato in un mese quello che non ho fatto in sette! Prima Hellbrunn, con Cornelia, poi Ljubljana con Sarah e Hannah, indi Innsbruck, dove ho potuto rivedere Antonella (un'altra Assistentin) e conoscere Martina, per arrivare sabato scorso a Klagenfurt, dove ho fatto amicizia con Laurent che lavora a Linz, e a questo weekend, in cui riuscirò finalmente a ribeccare Giovanni e a vedere un pochetto questa capitale asburgica!!!

Se siete riusciti a seguire questa serie di spostamenti strategici da far concorrenza a quelli delle tappe del Giro d'Italia, sappiate che c'è stato anche dell'altro, ad impedirmi di allietarvi con le mie facezie. Tanto per dirne una, martedì sera è finito il corso di ballo (una lacrimuccia: mi sono divertita un sacco, oltre ad aver dimenato ai quattro venti le mie seducenti adiposità localizzate). Tanto per dirne una, la scorsa settimana ho salutato per l'ultima volta la mia maestra di canto, che partiva per Amburgo per le prove di un lavoro che farà quest'estate. Tanto per dirne una, sono riuscita ad acquistare a tempo di record i biglietti aerei per (nell'ordine) Lyon, Barcelona e Roma! Tanto per scioccare qualcuno degli astanti, dirò anche che Ele è stata super-veloce e ieri sera mi è pure riuscita a chiamare (clandestinamente, of course!) al telefono della Zette dello studentato... ;-DDDDDD Signori, in questi giorni si sta scrivendo la Storia!!!! ;-ppp

Stanotte sono ancora alle prese con questi maledetti pacchi da spedire in Italia...
Ormai sono il terrore dei negozianti di Saalfelden!!!! E' ufficiale: c'è una taglia sulla mia testa! La città è piena di volantini con una mia foto (dove non sono neanche venuta tanto bene,c'è da dire!) e sotto di essa la scritta "Dead or alive (auf jeden Fall, besser dead!)"!!!! Mi temono come la peste, da quando mi aggiro chiedendo di qualche scatolone in tutti gli esercizi commerciali che trovo sullla mia strada...Ma cosa posso fare? Alla posta non ne vendono, all'Interspar me ne stavano dando alcuni abbastanza grandi ma aperti sul lato superiore...che vanno bene per trasferire carichi di banane su camion, ma non per spedire qualcosa tramite posta! Ed anche i negozianti...insomma...prima mi promettono che il martedì troverò 3 scatoloni da valigia tutti per me, che li metteranno da parte...e poi, quando passo, mi dicono che li hanno già mandati alla pressa?!? :-o
E' stata una dura lotta, ma ne ho conquistati ben 4 (stamattina gli ultimi due, di cui uno con un buco che ho rattoppato meglio di un chirurgo plastico alla sua prima operazione!!!). Oggi pomeriggio ne sono partiti ben tre, rispettivamente di circa 20, 24 e 26 kg...ho scherzato con l'impiegato dell'ufficio postale, riflettendo amaramente sul fatto che "Ich mache die Oesterreichische Post reicher..." e lui, con un sorriso: "Danke, im Namen von der Oesterreichischen Post!!!" :-DDD
Sono una filantropa, in altre parole!

Adesso (sempre incrociando le dita) sono alle prese con l'ultimo scatolone: ancora i moonboot, i cd e i dvd che ho comprato qui, vestiti, uno spremiagrumi elettrico, scatole di metallo per i biscotti...ma come c'entrerà tutta 'sta roba?!? Mah...
Allora, per distrarmi dalla tragica situazione, mi sono messa su internet: tra una chiacchierata-msn con un mio amico batterista che sta per finire l'Università della Musica e mio fratello che mi ha fatto scoprire nuovi mondi con un programma per vedere la tv satellitare su computer AGGRATISSE, tra le note di Layla di Clapton, quelle dei miei amati Police, un brano degli Yes degli anni '80 (che - non so se dipenda dal pezzo o meno - sinceramente non mi ha detto nulla: della formazione che io amo, in quegli anni era rimasto, credo, solo Jon Anderson ed il brano si è rivelato una canzoncina pop, rockeggiante ma senza groove, insolitamente banale, dati i trascorsi del gruppo...in parole povere, delusione e sconcerto) e una riproposizione dal vivo dei Led Zeppelin di Immigrant Song (questa sì che pistava, invece!!! ;-DDD Fomentone!!!!)...mi sono distratta! ;-)
Mentre navigavo virtualmente, mi sono imbattuta nel meme che si è auto-inflitto Fabio e che io avevo ricevuto mesi fa sotto forma di email. Visto che ora non ho tempo di raccontare le mie scorribande, che sarò poco on làin nei prossimi giorni e soprattutto visto che passerò solo una settimana a casa a giugno (mo' che mia madre se ne accorge...brrrr!!!), vi "regalo" questa mia intervista...che generosità, eh?!? ;-DDD

01 - Che ora è: 23.42 Saalfelden..argh... [adesso sono le 2.18]
02 - Nome: Chiara
03 - Compleanno: 17 settembre
04 - Segno zodiacale: Vergine
05 - Tatuaggi: naaaa, voglio campare a lungo!!!! E senza rimpianti....
06 - Piercing: gli orecchini valgono?!?!
07 - Sei innamorato/a? Mmmmm...passiamo a quella dopo...
08 - Ti piaci interiormente? Quella di riserva????
09 - Hai già amato al punto di piangere per qualcuno? Direi proprio di sì....
10 - Hai mai fatto un incidente con la macchina? No, alla faccia di chi non aveva fiducia in me!!!! Ma l'ho portata ancora troppe poche volte....;-p
11 - Hai mai avuto una frattura? Mi pare di no....
12 - Pepsi o coca-cola? Ma chi se la ricorda la differenza?
13 - Ti fidi dei tuoi amici? Sì...ma ho sempre la mia solita paura di rimaner fregata....
14 - Colore preferito per l'intimo? Vediamo..oggi blu con microfantasia...in generale, mi piace variare..ma sto scoprendo che mi piace il rosso antico! [oggi a righe multicolori...che notizie eh!]
15 - Misura di scarpe ? 36 e 1/2- 37 le scarpe estive, 38 quelle invernali (e non rompete!!!!)
16 - Numero preferito: Dalle elementari mi portano fortuna (si fa per dire) il 13, il 14 e il 17....e smettetela di toccarvi!!!! ;-p
17 - Tipo di musica preferita? mah, direi rock in ogni possibile accezione e sfumatura....ma mi piace tutta...anche quella dei cartoni animati!!!! Vai, Capitan Harlock!!!!
18 - Doccia o bagno? Bagnoooooo....con schiuma profumata, bolle a profusione e pure la paperella di gomma, se occorre!
19 - Cosa odi? Troppa roba...la gente incapace di assumersi le proprie colpe, chi non sa guardare negli occhi, chi tradisce, chi vede tutto marcio....
20 - Come ti vedi nel futuro? Aspetta che guardo...dunque, sono in un club a cantare, con gli occhi chiusi...ma anche in radio ad intrattenere i miei fedeli ascoltatori....e in viaggio....e a tavola con i miei amici!!!! La mia sfera di cristallo è meglio di Sky....
21 - Da chi hai ricevuto questa mail? Ale, il più grande creatore di slogan pro-Abruzzo!!! ;-p
22 - Quale dei tuoi amici vive più lontano? ...mmmm..non saprei....io sono in Austria....
23 - Chi sarà il + rapido a rispondere secondo te? Ma se non so ancora a chi la mando, questa mail!!!
24 - Il più lento? Forse un'idea ce l'ho....
25 - Cosa cambieresti nella tua vita? 'Na cifra di robbba....ma sto cercando di guardarla con un sorriso :-DDDD
26 - Sei felice? Non spesso, ultimamente....ma credo che non sia per me una condizione difficile da raggiungere ...mi sto preparando ad un lungo periodo di felicità! :-) [e difatti, avevo ragione!;-D]
27 - Proverbio preferito? Curiosity killed the cat!!! Suona così bene.... ;-D
28 - Libro preferito? Credo la raccolta di poesie di Emily Dickinson...
29 - Di cosa hai paura? Di non essere mai abbastanza per gli altri...
30 - La prima cosa a cui pensi quando ti svegli? Normalmente perdura lo stato comatoso e non penso affatto...
31 - Film preferito? Non saprei...
32 - Se potessi essere qualcun altro chi vorresti essere? Ruberei un pezzo a destra e uno a sinistra...sarei un magnifico puzzle!!!
33 - Cosa c'è appeso al muro della tua camera? Qui in Austria? Vedute di Berlino, una tartaruga marina, conchiglie, 2 canzoni di Battiato, 2 foto di una classe con cui lavoro (foto datemi oggi!!!)...e un cuoricino di carta fatto appositamente per me da Sara, la bambina della mia mentor.....se volete sapere della mia stanza in Italia, rimandatemi il test specificandolo!!! [questo mesi fa..ora è tutto vuoto!]
34 - Cosa c'è sotto il tuo letto? C'è il cassetto estraibile in cui riporre coperte, etc...indi il pavimento e sotto la stanza in cui le ragazze tengono gli sci e le bici, mi pare.....
35 - Posto dove ti piacerebbe andare? Tanti...così, su due piedi...Danimarca e Belgio; Cambridge da mia cugina Roby che a gennaio avrà due gemelli [sono nati, nel frattempo, Ryan ed Emma!]; San Sebastian da Francesca!!!! Ma anche a Roma...mi manca! [Ed aggiungo: Lyon, visto che tra nemmeno due settimane sarò ospite dalla segretaria più pazzerella che ci sia; Barcelona...perchè a fine mese la rivedo, aaaaaahhhhhhh! Ma anche la mia bella Viennetta...]
36 - Pensi che qualcuno risponderà a questa mail? Masssì, dai...conosco gente di buona volontà!
37 - E chi sei sicuro risponderà? Non ne ho idea...
38 - Di chi vorresti leggere la risposta? Di tutti quelli a cui la mando!
39 - Profumo preferito? Se la giocano Light Blue e Ck One...che mio padre pensa sia cinese e che si scriva quindi Si kei uan...;-ppppppp lol
40 - Sport preferito? Direi la danza...ma anche l'equitazione e il nuoto sincronizzato...
41 - Timido o estroverso? Sto ancora cercando di capirlo...entrambe, credo.
42 - Soprannome? Campanini-Carbone, Claire Nicholson, Achià e , ovviamente, Penny Lane!!!!! :-DDDDDDD
43 - Mare o montagna? Tutte e due (ma essere confinata tra la neve mi sta facendo cambiare idea...)
44 - Hai paura della morte? Ho paura che arrivi quando non sono ancora pronta.
45 - A che ora vai a letto? Quoto Ale: Sempre troppo tardi...(ma decisamente!!!!)
46 - Cosa vuoi dire alla gente che leggerà questa mail? Che li ho pensati e che mi piacerebbe rivederli!

Visto che nel meme di Fabio ci sono alcune domande in più/diverse, le aggiungo:

47 - Vino o birra? La birra non mi piace proprio...tranne quella giamaicana che ho bevuto a Londra, tanti anni fa...sapeva di frutta! Chissà cosa c'era dentro, invece...lol
48 - Cosa ti manca? Al momento, qualcuno che mi venga a prendere in macchina con tutti i miei ammennicoli...più in generale, un ragazzo con cui crescere e sognare...mi mancano le coccole e l'affetto fisico che qui in Austria è stato del tutto assente...anche un semplice bacio di saluto... (oh, non pensate a male, adesso!)
49 - Una sola parola per chi ha scritto questo meme: chi sei? (Accidenti, sono due!)
50 - Cosa non cambieresti? La voglia di ridere, la curiosità, la velocità nell'apprendimento e il mio senso dell'umorismo... :-))))
51 - Ottimista o pessimista? Prima pessimista,poi ottimista...poi ancora pessimista, e di nuovo ottimista...se le cose non girano bene, comincio sempre col pessimismo...ma in finale, sono mooooolto ottimista e speranzosa(vedi vita in Austria!)...son stupida, lo so...
52 - Frutto preferito? Mmmm, difficile: uva nera, pesca e albicocca, ciliegie mature, rosso scuro (quanto sò bbone!), marmellata di more...
53 - Cane o gatto? Parafrasando una cosa letta da piccola, ammiro il cane ma non lo amo; amo il gatto ma non lo ammiro...Sono micia...anche secondo un test... :D
54 - Colore preferito? Sono amante dei colori...probabilmente, il blu la fa da padrone, perchè è bello in ogni sfumatura...ma anche verde, argento, la gamma tra vinaccia e fucsia...
55 - Il segno zodiacale che più ti piace? Secondo quanto dicono gli esperti, credo mi piacerebbero Cancro e Pesci, forse Bilancia...nella vita pratica, li mejo sono quelli del mio segno, del Capricorno, anche gli Scorpione...
56 - Il segno che ti piace meno? Ho scoperto la permalosità e la testardaggine degli Ariete...ce ne sono almeno tre che negli ultimi mesi si sono comportati decisamente male con me...Vado poco d'accordo con la Bilancia, di solito (no, non quella che mi dice che devo mettermi a dieta!!!), e con il Leone...
57 - La canzone preferita? Ma si può chiedere ad una madre a quale figlio vuole più bene?!? :-ooo
58 - Un oggetto a te caro: Il portapatente di Titti che mi regalò mio zio Ernesto anni fa...ora lui non c'è più e le patenti hanno un altro formato...ma conservo il portapatente nella mia borsa...
59 - Con chi faresti un viaggio? Varie persone...il guaio è scoprire che abbiamo magari due concezioni diverse di viaggio, divertimento, cultura, etc...ora come ora, parto con Elettra per Barça, speriamo bene!!! ;-D

lunedì 12 maggio 2008

Storia di una capinera Pt.1

Forse hanno ragione gli altri: probabilmente è arrivato il momento di presentarsi.

Nella nullafacenza più nera di questi giorni primaverili, più accidiosa che mai, mi sto rendendo conto che questo 1° maggio 2008 non si è poi rivelato la grande svolta che aspettavo.
Ma andiamo con ordine, sennò non ci capite niente e gli accidenti che mi state mandando sono più che giustificati...

- Un metro e settanta senza infamia e senza lode, sorriso simpatico e due ancor più simpatiche occhiaie che fanno invidia al testimonial del WWF (non avercela con me, panda, sono tutte naturali, non mi sono rifatta!),
- 27 anni devo dire molto ben portati, se la gente continua a scambiarmi per una che forse non è abbastanza grande per entrare in discoteca,
- confinata al momento nel limbo di “color che son sospesi” tra l'università e quell'affascinante sconosciuto mondo di disoccupazione/precariato/accattonaggio familiare...una inutile e prolissa espressione che traduce la mia misera condizione di tesara esaurita,
- lettrice di italiano all'estero al soldo di una potenza straniera..ma in scadenza di contratto, ahimè,
- in procinto di ritornare tra le mura domestiche, dove non mi sono mai sentita troppo a mio agio e un giorno o l'altro vi spiegherò pure perché..anche se ribadire il fatto che ho 27 anni dovrebbe bastare a chiarire il concetto, per adesso....
- bilingue per nascita: di ascendenza laziale (ma nel senso buono del termine, come mi spiegava un mio amico romanista), trapiantata ancora in tenera età in Abruzzo e ivi cresciuta, ho appreso ben presto la differenza tra l'italiano, lingua ufficiale di casa mia, parlata a scuola, a casa, al catechismo, in piscina, a ginnastica ritmica e dintorni, e la forza centrifuga e dissacrante del dialetto, rappresentata fin dai giorni più lontani dalla presenza eversiva di mia madre.
Ora, non pensate male: mia madre è una maestra, che da decenni continua a raccogliere l'affetto dei suoi scolari e la stima di genitori e colleghi per la sua bravura, ma...bisogna anche ammettere che non è ancora riuscita a pronunciare in modo decente il suono “gli” dacchè la conosco (e ripeto, anche se non ero pienamente cosciente nelle prime fasi dell'esistenza, sono pur sempre ben 27 anni!). Lo pronuncia da romana, “j”...fiji, foji,famija, e via così.
E' inutile, non ce la fa: mi ricordo anche un periodo che a casa ci mettemmo tutti e tre (io, mio padre e mio fratello) a tentare di farle uscire un “gli” fatto bene...uno solo, per toglierci questa soddisfazione...niente da fare: mia madre ha resistito. Ci siamo schiantati come kamikaze inviati da Dante “Osama” Alighieri contro il muro della sua lingua madre, il reatino, una specie di contaminazione tra aquilano (e quindi uso della “u” al posto della “o” e via dicendo) e romano, a cui va aggiunta una particolare accordatura delle corde vocali. Credo si tratti di una posizione della gola e delle corde che permette di raggiungere un volume stratosferico di suono (ed infatti, nel paese di mia nonna, viene usato per chiamare dall'uscio di casa persone che si trovano a qualche chilometro di distanza...è gente che non ha bisogno del telefono, quella che vive in campagna!)...peccato che, oltre al volume, renda la voce estremamente grossolana e alquanto burina, se così posso esprimermi.
Vi consiglio un giretto in quel di Rieti: vi sfido a trovare 5 persone che usino un tono di voce normale per più di tre minuti consecutivi, e senza trovarsi di fronte ad un funerale.
Ah, altra condizione per vincere questa mia sfida personale: queste 5 persone non devono appartenere alla stessa famiglia...sennò è troppo facile! :-D
Nell'attesa che qualcuno raccolga questo guanto di sfida, vi sconsiglio di soggiornare in questa bella città in caso soffriate di mal di testa, emicrania, otite, perforazione del timpano ed altri simpatici disturbi del genere: nei primi casi, finireste per tentare il suicidio dando capocciate al muro, dopo esservi inutilmente attirati le antipatie degli abitanti chiedendo loro di abbassare la voce per N volte; nei casi di problematiche collegate all'apparato uditivo, potreste perfino correre il rischio di diventare famosi...ma solo se siete in grado di scrivere la “Patetica”, sia ben chiaro. (n.d.Ludwig v.Beethoven)
Tralasciando questo discorso che magari può interessarvi...ma magari anche no, riprendiamo quello che riguarda la mia posizione nei confronti del dialetto. Sono stata logicamente abituata ad ascoltare l'italiano, in casa e a scuola, per la maggior parte dell'anno, per poi confrontarmi occasionalmente col dialetto abruzzese (i parenti nella mia città, appunto, ma anche i semplici compagni di classe) e per lunghi periodi con la parlata reatina. E qui devo ringraziare mia nonna Virginia, se ho avuto modo di mettermi alla prova, ancora prima di imparare a camminare, come esperta di lingue: i primi anni di vita trascorsi a Rieti, dove passavo con lei la maggior parte del mio tempo libero (e ne avevo tanto, sapete? Tra gli 0 e i 3 anni pare che la vita ti lasci tempo per giocare a buffo...peccato che uno non se ne renda conto subito...uffina!), le vacanze di Natale e quelle di Pasqua, i mesi estivi....li passavo nel paese natale di mamma e lì facevo la mia conoscenza approfondita con tutte le imprecazioni in lingua autoctona di cui mia nonna mi ricopriva.
Nonostante il mio faccino angelico, che quand'ero “zulla” (come si dice in Abruzzo...facciamo vedere che ho imparato anche un po' dell'altro dialetto, sennò i miei concittadini ci rimangono male) era ancora più angelico e tenero, pare che riuscissi a scatenare le ire di mia nonna con gran facilità. Siamo onesti: era lei che perdeva la tramontana con estrema disinvoltura...ma questo comunque mi forniva l'opportunità di ascoltare le litanie di contumelie che lanciava nella sua lingua.
Ne ho ascoltate di interessanti ma, data la presumibile scarsa dimestichezza del mio pubblico col reatino, me le tengo per me, eheheheh!
Sta di fatto che mia nonna, senza volere, mi forgiava a quella che sarebbe stata una delle più grandi passioni della mia inutile e dissoluta vita: le lingue!
C'è da dire che forse si tratta di un gene che ho ereditato dalla famiglia di mio padre: forse avere due zie, le sorelle di mio padre, tutte e due laureate in lingue, può essere un indizio a carico del ramo paterno?!? Può darsi.
Forse mia zia, che mi regalava un libriccino che era una specie di vocabolario illustrato con le parole in inglese, quando ancora non andavo alle elementari...potrebbe essere in qualche modo tra i responsabili.
O forse anche mia madre, che, come dicevo è un'ottima maestra, ha colto questo mio interesse e per quello mi ha regalato “Le mie prime 1000 parole in francese”??? Se potete, cercate di comprare anche voi “Le mie prime 1000 parole in francese”!!!! Qualunque sia la vostra età. E' un libro che tengo ancora col massimo affetto sulla libreria della mia camera, insieme alla mia collezione di gialli Agathachristieiani e Conandoyleiani e Vandineiani, ai fumetti, ai miei libri preferiti in lingua inglese, agli spartiti di canto, agli album di foto, etc etc. Si tratta di un volume blu, con grandi illustrazioni; in quelle realizzate a due pagine, si trovavano le raffigurazioni -che so- di una classe, di una casa, di una spiaggia; tutt'intorno all'immagine, ci sono tanti piccoli disegni che rappresentano gli oggetti presenti nel disegno grande, con tanto di nome francese. La parte di questo libro che mi piaceva di più era che in questi disegni compariva sempre una paperetta gialla, di quelle che si usano per fare il bagno (cioè, adesso non le uso più...però hanno sempre il loro fascino! Prima o poi ritrovo quella di quand'ero piccola...), e bisognava riuscire a rintracciarla, magari nascosta tra i rami dell'albero in giardino, o imboscata dietro al secchio dell'immondizia. Mi rendo conto solo ora che forse questo gioco non risulta particolarmente coinvolgente per chi rientra nell'età media dei lettori di blog...però vi assicuro, amici, che ne valeva la pena! Soprattutto se chi cercava la paperella aveva meno di 6 anni....yuk!!!
Insomma, credo che un po' tutti in famiglia abbiano contribuito a vario titolo nel fare di me quello che sono: una studentessa fuori corso di lingue (molto fuori e poco corso, aggiungerei...vi basti sapere che sono di vecchio ordinamento. E poi dicono che i dinosauri si sono estinti...un po' di rispetto per gli anziani, plìz!), quasi al termine dell'incarico di assistente di lingua italiana in Austria, con una idea sul mio futuro vaga quanto una nebulosa vista con gli occhiali da astigmatico dal campetto di calcio dietro casa mia (che è comodo vedere le nebulose con i telescopi di Monte Palomar!!! Vi piace vincere facile, eh?!?)...

Mbeh mbeh...direi che per adesso mi placo, mi prendo una bella camomilla doppia...on the rocks, che fa più fico...e torno ad importunarvi un'altra volta.
Sleep tight!

p.s.: prometto a tutti gli interessati che, appena torno nella mia cameretta in Italia, vi comunico la casa editrice di quel libro meraviglioso! Nell'attesa di avere questo libro tra le mani, cercate di rilassarvi e di dormire lo stesso...due gocce di Valium fanno lo stesso effetto! ;-PPPP

venerdì 9 maggio 2008

Se si usasse un po' di più il cervello...

An eye for an eye
will make us all blind.
(Gandhi)

venerdì 2 maggio 2008

Riciclaggio

Niente, non mi viene in mente niente di significativo...e così ho deciso di ripescare una cosa scritta diverso tempo fa.
Si tratta di una piccola lista delle cose che mi rendono felice...

Le cose che mi rendono felice sono…molto semplici...restare sotto il piumone mentre sento il rumore della pioggia, affondare i denti in un quadrotto di cioccolato fondente, giocare a palle di neve, impazzire con la musica e ballare come una sciamannata, abbracciare i miei amici, ridere ridere ridere, fare finta di conoscere una lingua straniera, raccontare storie, aspettare di incontrare qualcuno, ricevere le mail o le lettere delle persone a cui voglio bene, trovarmi in un ambiente silenzioso e ovattato, fare un bagno con tanta schiuma profumata, ricevere un massaggio, ritrovare qualcosa che avevo perso (cose o persone), aprire un regalo, imparare a fare qualcosa di nuovo, ricevere risposta alle mie domande, guardare il fuoco del caminetto, scoprire il titolo di una canzone che mi piace e conosco vagamente, arredare la mia stanza, indossare un vestito che mi fa sentire bella, confrontarmi con le idee altrui, cantare una canzone coi miei amici, far sorridere un bambino, vincere, farmi sorprendere dalla vita, ascoltare..

giovedì 1 maggio 2008

1° Maggio...

Da qualche parte dovrò pur cominciare...mumble mumble...

Ecco, lo sapevo.
Davanti alla pagina bianca mi accorgo di avere il vuoto nel cranio.

Speravo che aprire un blog sbloccasse le mie energie scribacchine represse da anni di università...

Ma possibile che 'sta capoccia solitamente straripante di parole, immagini e suoni, con una scelta di canali più ampia di quella di Sky, non riesca a trovare un cencio di argomento di cui parlare???

Mah, ripasserò più tardi, quando avrò più ispirazione....magari...
...forse...
chissà.