domenica 19 ottobre 2008

Vedi, Chiara...

Arieccome, discontinua in questo come in tanti altri ambiti della mia vita.

Ho appena letto un post di Dressel, che è alle prese con equilibri geometrici tra le ascisse (X) e le ordinate (Y)...e mentre lei cerca di farsi le cotangenti sue, sentendosi non troppo diversa dalle adolescenti in crisi sentimentale che ricorrono alla rubrica della posta del cuore, mi rendo conto pure io che i passi in avanti che "credevo" di aver fatto non erano necessariamente in avanti...nè diretti verso alcun'altra direzione, mi sembra: mi sarei accontentata pure di qualche passetto laterale o in diagonale come fa il cavallo negli scacchi (o era l'alfiere? Boh, lo scacchista di famiglia è mio fratello...), ed invece mi pare proprio che mi sono comportata nè più nè meno come quei poveretti in palestra, che fieri e sudati camminano sul posto.

Problemi di cuore, insomma, e non di quelli che possa risolvere un cardiologo. (e comunque, per quanto siano rognosi, meglio queste malattie immaginarie che una bella cardiopatia con tanto di soffio o tachicardia, eh: non sono un'ingrata!)

Qualche sera fa, ero in compagnia di una persona a cui tengo davvero molto. Ma proprio tanto. Probabilmente l'essere a due, tre, quattro, otto, n- zampe a cui tengo di più su questo pianeta.
Beh, eravamo in macchina, dopo una serata passata dalla sottoscritta a cercare di ricordare quello che avevo imparato alle lezioni di salsa, mentre l'essere dalle due zampe a cui voglio benissimo si faceva quattro risate e scuoteva la testa in segno di commiserazione, dimenandosi allegro. Beh, torniamo alla macchina: ad un certo punto, alla radio hanno passato una canzone di Guccini che non avevo mai sentito.
Non sono un'esperta di questo cantautore e non mi mangio certo le mani per questa conoscenza superficiale: sarò una snob, ma quella evve moscia mi fa venire il nervoso, anche se riconosco la bellezza di diverse sue composizioni. Sta di fatto che, nonostante i meriti di Guccini, quel suo modo di cantare un po' dentro la barba, con la evve e l'accento emiliano (o romagnolo, inzomma, quello lì), mi ha prevenuta dal conoscerlo meglio.
L'essere che era al volante, invece, manco a farlo apposta, conosce bene Francesco e si è messo a cantare questo brano: "Vedi, cara".

Lì per lì, ho ascoltato sorridendo, il mio esserino è un pochino stonato...ma qualcosa della melodia e della dolcezza del brano mi ha colpita, come era del resto accaduto anni fa ascoltando con lui Fat bottomed girls (che non conoscevo) o quest'estate Save me, sempre dei Queen ed a me altrettanto ignota.
Oggi ho cercato il testo su internet...ed è stato come una doccia fredda. Mi sono chiesta se...avesse cercato di dirmi qualcosa, cantando quella canzone, che era stata casualmente trasmessa. Stasera l'ho trovato su msn, il cantautore improvvisato, e gli ho chiesto se il brano era diretto a me e mi ha risposto di no, chiedendomi se però c'era stato qualcosa che mi aveva colpita. E quando ho cercato di spiegare meglio la mia impressione e di domandargli se c'era stata "intenzione" nel cantarmela, ha detto che ne avremmo parlato un'altra volta.
E tutto il mio brio si è spento.

Vedi cara, è difficile a spiegare,
è difficile parlare dei fantasmi di una mente.
Vedi cara, tutto quel che posso dire
è che cambio un po' ogni giorno, è che sono differente.
Vedi cara, certe volte sono in cielo
come un aquilone al vento che poi a terra ricadrà.
Vedi cara, è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...

Vedi cara, certe crisi son soltanto
segno di qualcosa dentro che sta urlando per uscire.
Vedi cara certi giorni sono un anno,
certe frasi sono un niente che non serve più sentire.
Vedi cara le stagioni ed i sorrisi
son denari che van spesi con dovuta proprietà.
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...

Non capisci quando cerco in una sera
un mistero d' atmosfera che è difficile afferrare,
quando rido senza muovere il mio viso,
quando piango senza un grido, quando invece vorrei urlare,
quando sogno dietro a frasi di canzoni,
dietro a libri e ad aquiloni, dietro a ciò che non sarà...
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...

Non rimpiango tutto quello che mi hai dato
che son io che l'ho creato e potrei rifarlo ora,
anche se tutto il mio tempo con te non dimentico perchè
questo tempo dura ancora.
Non cercare in un viso la ragione,
in un nome la passione che lontano ora mi fa.
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...

Tu sei molto, anche se non sei abbastanza,
e non vedi la distanza che è fra i miei pensieri e i tuoi,
tu sei tutto, ma quel tutto è ancora poco,
tu sei paga del tuo gioco ed hai già quello che vuoi.
Io cerco ancora e così non spaventarti
quando senti allontanarmi: fugge il sogno, io resto qua!
Sii contenta della parte che tu hai,
ti do quello che mi dai, chi ha la colpa non si sa.
Cerca dentro per capir quello che sento,
per sentir che ciò che cerco non è il nuovo o libertà...
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...