Oggi, sbirciando i blog - piuttosto pochi, in verità - che mi interessano, in una pausa dalle mie sudate carte (più sudate per il caldo che per il mio impegno, lo ammetto), sono arrivata a leggere quello di una ragazza timida e sensibile che scrive libri. Non so come si mettano i link nei post, ma credo che i miei tredici lettori la conoscano tutti, dato che è tramite i loro blogroll che l'ho trovata.
Ho letto qua e là tra i suoi pensieri e sono rimasta colpita da un post che ha scritto circa due anni fa. Ero già rimasta colpita da lei, la sento affine e molte delle sensazioni che descrive...sono anche mie. O lo sono state.
Beh, tutto qui. Avevo cominciato a lasciarle un commento al post...ma poi mi sono resa conto che quanto stavo scrivendo era più diretto a me stessa che a lei. Che lei mi aveva dato il "la" per intonare le mie corde. La ringrazio qui, se mai dovesse leggere queste righe.
Ciao, Daniela.
Anche io sono stata paragonata ad Amélie, anche io sono decisamente a disagio davanti a chi vuole farmi una foto, anche io non so dove mettere le mani, anche io parlo con le persone inclinando la testa da una parte. Anche io bacio così...non soltanto così, ma spesso,molto spesso. E mi piace, baciare piano, in silenzio, chiudendo gli occhi.
Per non so più quanto tempo, quando il mio ragazzo mi baciava, ero tutta in quel bacio. Non capivo niente, non pensavo più a niente, non c'era tempo e non c'era spazio.
Pace.
Quando tornavo ad aprire gli occhi, facevo fatica a riaprirli, a riabituarli alla luce, anche quando era buio. Lui mi guardava sorridendo e, sapendo che ero come intontita dal bacio, mi prendeva in giro dandomi della “fattona” o “drogata”...
Lo ero, in un certo senso. Stavo proprio bene, in quei baci. Non sentivo nient'altro. Erano un posto silenzioso, certi baci. Silenzioso e intimo. Rilassato.
Però, come te, vorrei non perdermi, nei baci. Vorrei riuscire a non aderire sempre a quel momento, come se mi fossi tuffata tra i coralli e non sapessi più uscire dall'acqua, per continuare a guardare i pesci colorati che mi scivolano accanto. Vorrei saper prendere aria.
venerdì 1 agosto 2008
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